L’evidenza scientifica e l’evidenza clinica dell’ultimo ventennio hanno chiaramente dimostrato che le tecniche adesive e i compositi consentono un cospicuo risparmio di tessuto dentale nel restauro sia dei denti anteriori che posteriori, offrendo garanzie di biocompatibilità e durata con costi e tempi più vantaggiosi rispetto ai restauri protesici più invasivi sia dal punto di vista biologico che economico.
La relazione occlusione-postura è ormai certificata dai moderni studi pubblicati sulle riviste di protesi, ortodonzia e di neuroscienze e la relazione occlusione corteccia cerebrale è oggetto di numerosi studi da parte dei ricercatori che si occupano di neuroplasticità quindi la riabilitazione orale deve considerare anche questi aspetti e deve essere in armonia con il sistema neuromuscolare e articolare.
Il clinico deve seguire protocolli e utilizzare materiali che favoriscano l’equilibrio occlusale e neuromuscolare; nel passato veniva usato l’oro per le superfici occlusali, materiale ideale per le sue caratteristiche biomeccaniche, di resilienza e tenacità, caratteristiche che assicuravano durata e comfort dei restauri a lungo termine. I pazienti oggi, per ragioni estetiche, non accettano più l’oro in bocca e le riabilitazioni
orali vengono fatte con materiali ceramici e zirconia, materiali rigidi che non hanno capacità di adattamento delle superfici come l’oro.
Un problema che l’odontoiatria moderna ci presenta è quello delle fratture delle superfici occlusali, sempre più frequenti, causate dalle tensioni muscolari che coinvolgono ormai tutti i pazienti sempre più stressati. Un tempo la patologia ordinaria era la carie, oggi si vedono di più scheggiature, fratture verticali coronali e coronoradicolari che i moderni materiali ceramici e la zirconia, a causa di una inadeguata resilienza e tenacità, subiscono con facilità e frequenza.
Lo stress ha inoltre alimentato nei pazienti una ipervigilanza della bocca che rende molto difficile all’odontoiatra ottenere bilanciamento e stabilità occlusale. La ricerca deve migliorare e adeguare i materiali alle nuove esigenze dei pazienti cercando di sviluppare materiali che offrano superfici occlusali più resilienti e sicuramente i materiali compositi sono quelli più adatti a questo scopo; il clinico inoltre deve cercare di ricostruire i denti con tecniche conservative, cercando di mantenere il più possibile il tessuto dentale residuo vero garante della resistenza dell’elemento dentale ricostruito.
I materiali compositi e i sistemi adesivi offrono oggi la possibilità di fare una odontoiatria più moderna, più affidabile e soprattutto confortevole e vantaggiosa per il paziente, bisogna soltanto conoscere meglio materiali e tecniche per voltare pagina e entrare nel nuovo mondo della Bioconservativa senza pregiudizi, con competenza e passione.
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